ARCICONFRATERNITA DEL GONFALONE


L'Arciconfraternita del Gonfalone sembra che sia stata costituita nel 1274 da S. Bonaventura che, di passaggio da Civitavecchia per recarsi al Concilio di Lione, radunò intorno a sé alcuni fedeli i quali avevano avuto notizia della costituzione di altra Confraternita in Roma (1263) e, dettandone le regole, sollecitò la regolare investitura pontificia che fu concessa da Papa Gregorio X dopo la morte del santo frate di Bagnoregio, avvenuta nello stesso anno, il 1274, in Francia.
Al suo sorgere, la Confraternita fu denominata dei Raccomandati alla SS. Vergine come quella di Roma della quale seguì le vicende, i cambiamenti di nome (la Bianca, della S. Croce ed infine del Gonfalone), l' abito, il distintivo, le regole, le prerogative ed i privilegi.
L'attuale denominazione deriva dal fatto che i "confrati" durante le sommosse di cui Roma fu teatro in assenza del Papa (Innocenzo VI - Avignone 1354), intervenivano tra i contendenti al fine di riportare la pace. Per farsi riconoscere, oltre al saio bianco, avevano una bandiera (gonfalone) che portava l' effige della Madonna e della S. Croce che, sventolando al di sopra delle parti, denunciava la presenza della Confraternita.
Gli scopi iniziali del sodalizio erano quelli di pregare, fare beneficenza, aiutare i poveri ad assistere gli ammalati nell'ospedale S. Paolo, presso la cui Chiesa aveva la propria sede.
Notizie storiche testimoniano la presenza dei Confratelli all'interno dell'ospedale fin dal secolo XIII.

L'opera di assistenza durò fino al 1638, quando la Confraternita fu sostituita dall'ordine dei "Fatebene fratelli".
Dopo tale anno, il Gonfalone assunse l'incarico di assistere i carcerati (fino alle segrete) e per tale opera ottenne il privilegio sommo di liberare annualmente dei forzati già condannati alla detenzione per 5 o 10 anni e poi anche un condannato a morte.
I Confratelli avevano anche l'onore di accompagnare il condannato fino al patibolo, di consegnarlo al Cappellano per l'assoluzione finale ed al boia per l'esecuzione della pena.
La liberazione del condannato era preceduta da una cerimonia che comprendeva la celebrazione della Messa nelle carceri, il corteo per le vie di Civitavecchia con il liberando rivestito di una tunica bianca, e la funzione conclusiva in Piazza Leandra davanti alla Chiesa della Stella che, dal 1688, diventò la sede dell'Arciconfraternita del Gonfalone.

- Testo a cura di Giovanni D. De Paolis (Priore Arciconfraternita del Gonfalone di Civitavecchia), tratto da "Immagini di Civitavecchia" edito dalla Associazione Archeologica Centumcellae.
- Foto tratte dal web.